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L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che emerge di frequente in fase adolescenziale. Ecco come riconoscere i sintomi.
In questo articolo:
L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che emerge di frequente in fase adolescenziale. I sintomi dell’anoressia nervosa sono:
L’anoressia, ossia la mancanza cronica di appetito, può sorgere per svariate ragioni e può essere conseguenza di diverse patologie; tuttavia, negli adolescenti questa ha solitamente cause psicologiche e viene definita anoressia nervosa.
Il disagio preadolescenziale e adolescenziale è un tema molto delicato che va affrontato dai genitori con la giusta consapevolezza e preparazione. Questo, infatti, se sottovalutato, può portare all’insorgere di condizioni patologiche, proprio come l’anoressia nervosa.
Quando il disagio adolescenziale diventa tale per cui interferisce con le normali attività del ragazzo/a (come per l’appunto mangiare) è chiaro che bisogna individuare le cause del problema, prima che questo abbia delle conseguenze nefaste per la salute. Troppo spesso, nella mia esperienza ho notato che si tende a cercare cause generali a questo fenomeno, senza tuttavia dare il giusto peso al ruolo che i genitori e gli adulti di riferimento giocano nello sviluppo dell’adolescente.
Parlare di generazione senza ideali, o dare la colpa alle nuove modalità di interazione tecnologica, non è di aiuto a comprendere il fenomeno del disagio adolescenziale e a fornire le giuste risposte. È solo con un’attenta analisi del problema e con l’aiuto di figure specializzate che si può realmente aiutare i ragazzi, di qualunque generazione.
Cerchiamo di capire un po’ meglio come si possono spiegare i fenomeni di disagio adolescenziale e in particolare il disagio che si può manifestare in un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) quale l’anoressia. Intanto vediamo cos’è l’anoressia e come può esser diagnosticata.
I criteri diagnostici DSM-5 dell’anoressia nervosa sono i seguenti:
È noto che l’esordio dell’anoressia è da collocarsi più spesso nelle ragazze che nei ragazzi ed è spesso proprio tipico del periodo adolescenziale.
Ora quello che sappiamo è che l’adolescenza è un periodo di crisi fisiologico, in cui una serie di cambiamenti ormonali e fisici fanno il paio con l’esigenza di strutturare la propria personalità adulta. Come tutti i periodi di crisi dell’arco della vita, a seconda delle basi di partenza, si possono installare dei veri e propri disturbi psichici quale per esempio l’anoressia.
Esistono dei fattori protettivi e dei fattori di rischio. Se il ragazzo arriva all’adolescenza partendo da un’infanzia serena che gli ha permesso di costruire un equilibrio psichico solido, la crisi adolescenziale viene attraversata e superata. Se invece il ragazzo ha subito in età infantile quelli che vengono definiti dei piccoli traumi dell’attaccamento, la crisi adolescenziale non è che la goccia che fa traboccare il vaso.
Poi è la storia personale e familiare e il contesto a fornire lo spunto per il tipo di disturbo che i ragazzi svilupperanno. Complice anche l’emulazione che tra i ragazzi adolescenti è un modo per sviluppare la personalità ma a volte può esser fonte di malessere dove ad essere emulati sono i sintomi.
Come si interviene? Con una psicoterapia familiare accompagnata da colloqui individuali con l’adolescente che deve esser aiutato a superare i traumi e svincolarsi dalla famiglia per affrontare al meglio questa crisi e costruire una personalità autonoma, equilibrata e sana.
Articolo del 13/06/2017 pubblicato su www.paginemediche.it
e tratto dal libro: Raccolta Articoli 1996-2024 di Silvia Garozzo
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