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Anoressia nervosa: i rischi per gli adolescenti

Anoressia nervosa: i rischi per gli adolescenti

L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che emerge di frequente in fase adolescenziale. Ecco come riconoscere i sintomi.

 

In questo articolo:

  • Anoressia nervosa e disagio adolescenziale
  • Anoressia nervosa: sintomi e diagnosi
  • Traumi infantili e anoressia nervosa

 

L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) che emerge di frequente in fase adolescenziale. I sintomi dell’anoressia nervosa sono:

  • rifiuto del cibo
  • mancanza di appetito
  • calo di peso
  • intensa paura di diventare grassi
  • scarsa autostima

 

L’anoressia, ossia la mancanza cronica di appetito, può sorgere per svariate ragioni e può essere conseguenza di diverse patologie; tuttavia, negli adolescenti questa ha solitamente cause psicologiche e viene definita anoressia nervosa.

Anoressia nervosa e disagio adolescenziale

Il disagio preadolescenziale e adolescenziale è un tema molto delicato che va affrontato dai genitori con la giusta consapevolezza e preparazione. Questo, infatti, se sottovalutato, può portare all’insorgere di condizioni patologiche, proprio come l’anoressia nervosa.

Quando il disagio adolescenziale diventa tale per cui interferisce con le normali attività del ragazzo/a (come per l’appunto mangiare) è chiaro che bisogna individuare le cause del problema, prima che questo abbia delle conseguenze nefaste per la salute. Troppo spesso, nella mia esperienza ho notato che si tende a cercare cause generali a questo fenomeno, senza tuttavia dare il giusto peso al ruolo che i genitori e gli adulti di riferimento giocano nello sviluppo dell’adolescente.

Parlare di generazione senza ideali, o dare la colpa alle nuove modalità di interazione tecnologica, non è di aiuto a comprendere il fenomeno del disagio adolescenziale e a fornire le giuste risposte. È solo con un’attenta analisi del problema e con l’aiuto di figure specializzate che si può realmente aiutare i ragazzi, di qualunque generazione.

 

Anoressia nervosa: sintomi e diagnosi

Cerchiamo di capire un po’ meglio come si possono spiegare i fenomeni di disagio adolescenziale e in particolare il disagio che si può manifestare in un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) quale l’anoressia. Intanto vediamo cos’è l’anoressia e come può esser diagnosticata.

 

I criteri diagnostici DSM-5 dell’anoressia nervosa sono i seguenti:

  1. Restrizione dell’assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo atteso.
  2. Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso.
  3. Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.

 

Traumi infantili e anoressia nervosa

È noto che l’esordio dell’anoressia è da collocarsi più spesso nelle ragazze che nei ragazzi ed è spesso proprio tipico del periodo adolescenziale.

Ora quello che sappiamo è che l’adolescenza è un periodo di crisi fisiologico, in cui una serie di cambiamenti ormonali e fisici fanno il paio con l’esigenza di strutturare la propria personalità adulta. Come tutti i periodi di crisi dell’arco della vita, a seconda delle basi di partenza, si possono installare dei veri e propri disturbi psichici quale per esempio l’anoressia.

Esistono dei fattori protettivi e dei fattori di rischio. Se il ragazzo arriva all’adolescenza partendo da un’infanzia serena che gli ha permesso di costruire un equilibrio psichico solido, la crisi adolescenziale viene attraversata e superata. Se invece il ragazzo ha subito in età infantile quelli che vengono definiti dei piccoli traumi dell’attaccamento, la crisi adolescenziale non è che la goccia che fa traboccare il vaso.

Poi è la storia personale e familiare e il contesto a fornire lo spunto per il tipo di disturbo che i ragazzi svilupperanno. Complice anche l’emulazione che tra i ragazzi adolescenti è un modo per sviluppare la personalità ma a volte può esser fonte di malessere dove ad essere emulati sono i sintomi.

Come si interviene? Con una psicoterapia familiare accompagnata da colloqui individuali con l’adolescente che deve esser aiutato a superare i traumi e svincolarsi dalla famiglia per affrontare al meglio questa crisi e costruire una personalità autonoma, equilibrata e sana.

 

Articolo del 13/06/2017 pubblicato su www.paginemediche.it

e tratto dal libro: Raccolta Articoli 1996-2024 di Silvia Garozzo


Scopri di più da Silvia Garozzo Psicologa e Psicoterapeuta

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