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Quando la psicoterapia scuote gli equilibri relazionali

Quando la psicoterapia scuote gli equilibri relazionali

Come psicoterapeuta, assisto quotidianamente a trasformazioni personali profonde. Vedo individui che, attraverso il coraggio e l’impegno di un percorso terapeutico, riscoprono risorse, superano traumi, modificano schemi di pensiero e comportamento che prima li limitavano. È un processo meraviglioso e potente. Tuttavia, c’è un aspetto di questo cambiamento che spesso viene sottovalutato, sia dal paziente che dai suoi cari: ogni trasformazione individuale all’interno di una famiglia o una coppia è destinata a generare un’onda, più o meno grande, che si propaga nell’intero sistema relazionale.

La famiglia, o la coppia, non è una semplice somma di individui, ma un sistema vivente e dinamico. Ogni membro è una parte interconnessa di questo tutto, e ogni parte influenza e viene influenzata dalle altre. Immaginate un delicato castello di carte: se una carta si muove, l’intera struttura deve riadattarsi per non crollare. Lo stesso accade nelle relazioni significative.

Il Paradosso del Miglioramento: Quando il Bene di Uno Crea Scompensi negli Altri

Quando un membro della famiglia inizia un percorso terapeutico e comincia a cambiare – a comunicare in modo più assertivo, a stabilire confini più sani, a esprimere emozioni in modo diverso, a non accettare più dinamiche disfunzionali – questo non passa inosservato. Le “vecchie regole” non scritte, i ruoli taciti, le aspettative reciproche che definivano l’equilibrio precedente vengono messe in discussione.

Paradossalmente, un cambiamento percepito come positivo per l’individuo (es. meno ansia, più sicurezza in sé) può inizialmente generare un senso di scompensa, destabilizzazione o persino minaccia negli altri membri del sistema. Questo non significa che i familiari o il partner non desiderino il benessere del loro caro, ma piuttosto che l’adattamento a una “nuova versione” di quella persona richiede tempo, sforzo e la capacità di rinunciare a un equilibrio (anche se disfunzionale) a cui si era abituati.

Le Diverse Reazioni al Cambiamento:

Le reazioni a questi “scompensi” possono essere molteplici e complesse:

  1. Resistenza e Tentativi di Ripristino dell’Equilibrio Precedente: Questa è una delle reazioni più comuni. Gli altri membri potrebbero, più o meno inconsciamente, tentare di riportare la persona “come era prima”. Questo può manifestarsi attraverso:

    • Critiche o minimizzazione: “Sei cambiato, non sei più tu.” “La terapia ti sta solo confondendo.”
    • Tentativi di sabotaggio (spesso involontari): Rimettere in discussione le nuove abitudini, provocare reazioni “vecchie”, svalutare i progressi.
    • Aumento dei sintomi in altri membri: In alcuni casi, il sistema può reagire sviluppando sintomi o problematiche in un altro membro, come un modo per mantenere l’omeostasi e distogliere l’attenzione dal cambiamento in atto.
  2. Paura e Ansia: Il cambiamento è intrinsecamente incerto. I familiari potrebbero temere che il cambiamento del loro caro significhi la perdita del rapporto così come lo conoscevano, o che li esponga a nuove richieste o dinamiche che non sanno come gestire. Potrebbe esserci ansia per il futuro della relazione o della famiglia stessa.

  3. Ritiro o Distanza: Alcuni membri potrebbero reagire allontanandosi emotivamente o fisicamente, trovando difficile interagire con la “nuova” persona o con le nuove dinamiche che emergono.

  4. Invidia o Gelosia: Se il membro che cambia sperimenta un miglioramento evidente nel benessere, nella felicità o nel successo, altri potrebbero provare invidia, soprattutto se a loro volta vivono insoddisfazioni o difficoltà.

  5. Supporto e Adattamento Positivo: Fortunatamente, non tutte le reazioni sono negative. Molti familiari e partner, dopo un’iniziale fase di destabilizzazione, mostrano un genuino supporto e la capacità di adattarsi. Questo richiede apertura, dialogo e la volontà di mettersi in gioco per costruire un nuovo, e spesso più sano, equilibrio. Questo avviene quando il sistema ha sufficienti risorse e flessibilità.

Il Ruolo del Terapeuta nel Gestire Questi Scompensi:

Come terapeuti, è nostra responsabilità non solo accompagnare l’individuo nel suo percorso di crescita, ma anche aiutarlo a comprendere e navigare queste dinamiche relazionali complesse.

  • Anticipare le reazioni: È cruciale preparare il paziente al fatto che il suo cambiamento non sarà una passeggiata solitaria, ma avrà un impatto sul sistema. Discutere le possibili reazioni dei familiari può ridurre la frustrazione e il senso di colpa del paziente.
  • Normalizzare la resistenza: Spiegare che la resistenza altrui non è necessariamente malizia, ma una reazione umana alla perdita di un equilibrio conosciuto (anche se disfunzionale).
  • Promuovere la comunicazione: Incoraggiare il paziente a comunicare in modo aperto e assertivo i propri bisogni e i propri cambiamenti ai familiari, senza aggressività, ma con chiarezza.
  • Considerare la terapia familiare o di coppia: In molti casi, quando gli scompensi sono significativi e il sistema fatica ad adattarsi, può essere estremamente utile proporre un percorso di terapia familiare o di coppia. Questo permette di lavorare sulle dinamiche del sistema nel suo complesso, aiutando tutti i membri a esprimere i propri vissuti, a comprendere i cambiamenti e a co-costruire un nuovo equilibrio più funzionale.

Consigli per chi Vive il Cambiamento di un Proprio Caro in Terapia:

Se sei il partner o un familiare di qualcuno che sta cambiando grazie a un percorso terapeutico, ecco alcuni suggerimenti:

  • Cerca di capire: Chiedi al tuo caro come si sente, cosa sta imparando. Cerca di comprendere che i cambiamenti non sono un attacco personale, ma una ricerca di benessere.
  • Comunica i tuoi sentimenti: Se provi confusione, ansia o frustrazione, esprimi questi sentimenti in modo costruttivo, senza accusare. “Mi sento confuso quando… ” è più efficace di “Tu mi fai sentire…”.
  • Sii flessibile: Un nuovo equilibrio è possibile, e spesso è migliore del precedente. Sii aperto a nuove modalità di interazione e a nuove dinamiche.
  • Ricorda che il cambiamento è per il bene: Anche se può essere scomodo all’inizio, il benessere di un membro contribuisce al benessere dell’intero sistema.

Conclusione:

Il cambiamento individuale è un atto di coraggio che risuona in tutto il nostro mondo relazionale. Comprendere che la terapia non modifica solo l’individuo, ma sfida e trasforma l’intero sistema familiare e di coppia, è fondamentale per navigare queste acque a volte turbolente. Accettare la “danza degli equilibri” e lavorare insieme per co-creare nuove armonie è il percorso verso relazioni più autentiche, profonde e resilienti.

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Psicoecologia


Scopri di più da Silvia Garozzo Psicologa e Psicoterapeuta

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