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SCT e ADHD negli adulti: cosa dice la scienza

SCT e ADHD negli adulti: cosa dice la scienza

Cos’è la SCT: diagnosi ufficiale o sindrome?

Lo Sluggish Cognitive Tempo (SCT), letteralmente “tempo cognitivo lento” ma tradotto in italiano come Sindrome da disimpegno cognitivo è un termine comparso negli anni ’80 per descrivere una particolare costellazione di sintomi come lentezza mentale, difficoltà di attenzione, sonnolenza diurna, e una sensazione generale di “mente annebbiata”. Nonostante sia al centro di numerose ricerche scientifiche, lo SCT non è attualmente riconosciuto come diagnosi formale nei principali manuali internazionali come il DSM-5 o l’ICD dell’OMS. Piuttosto, viene considerato una “sindrome” o un profilo sintomatologico, distinto dall’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività).

Dal 1984, quando il termine SCT fu coniato, numerosi esperti come Russell Barkley hanno proposto di definirla anche come “Concentration Deficit Disorder” (CDD), e per la valutazione sono state messe a punto scale specifiche come la Barkley SCT Scale. Ad oggi, lo SCT viene citato nelle principali linee guida come sindrome da monitorare, soprattutto nei soggetti adulti con inattentività e rallentamento cognitivo, senza però poter essere diagnosticata in modo formale secondo i manuali internazionali. I clinici, dunque, valutano lo SCT tramite questionari e interviste specifiche piuttosto che con un inquadramento nosografico preciso.

Sintomi principali della SCT

Lo SCT si manifesta soprattutto attraverso alcune caratteristiche cognitive e comportamentali che la differenziano dall’ADHD classico. Tra i sintomi più frequenti ci sono:

  • Sonnolenza e letargia diurna frequente
  • Tendenza a sognare ad occhi aperti, disattenzione, sensazione di “mente assente”
  • Difficoltà nell’iniziare o portare a termine attività quotidiane
  • Processi cognitivi rallentati e confusione mentale

Questi sintomi appaiono diversi rispetto a quelli prettamente impulsivi e iperattivi dell’ADHD, dove la lentezza mentale è invece poco evidente.

La relazione fra SCT e ADHD negli adulti

Diverse ricerche hanno mostrato che lo SCT si presenta spesso in comorbidità con ADHD, soprattutto nei pazienti adulti. Nonostante qualche sovrapposizione sintomatologica, i due disturbi mostrano profili neuropsicologici distinti.

  • Gli adulti che presentano sia ADHD che SCT mostrano una maggiore compromissione delle funzioni esecutive rispetto a chi ha solamente ADHD.
  • Tramite test neuropsicologici, emerge che chi ha SCT mostra risposte più lente e strategie meno efficienti di fronte a compiti complessi.
  • La presenza di SCT si associa frequentemente a una più marcata disfunzione emotiva e a una gravità clinica superiore, rispetto all’ADHD isolato.
  • SCT pesa di più sulla selezione precoce dell’attenzione, mentre l’ADHD penalizza soprattutto la velocità e la selezione tardiva.

Evidenze neuropsicologiche e impatto clinico

Le differenze tra SCT e ADHD sono evidenti anche nei test cognitivi, che mostrano pattern di errore distinti e tempi di risposta differenti. Quando aumenta il carico cognitivo, lo SCT comporta maggiori difficoltà nell’organizzazione, pianificazione e memoria di lavoro.
Gli studi cross-sectional rilevano che lo SCT è spesso accompagnata da livelli più alti di depressione, ritiro sociale e peggioramento del funzionamento generale rispetto all’ADHD.

Dati e manifestazione negli adulti

La prevalenza dello SCT negli adulti oscilla tra il 9% e il 10%. Circa il 36% degli adulti con ADHD manifesta anche sintomi riconducibili alla SCT. La comorbidità tra le due condizioni comporta una diminuzione del funzionamento sociale ed emotivo e un impatto negativo sulla qualità della vita, che non risulta identica in tutte le sottotipologie di ADHD.

SCT e la Teoria Polivagale: esistono collegamenti?

Bisognerebbe approfondire il collegamento tra queste tipologie di sintomi e la traumatizzazione, poichè come sappiamo, a volte ci può essere un funzionamento ipovagale legato proprio all’attivazione di un sistema di difese psichiche dovute ai traumi. Come in tutto l’ambito delle neurodivergenze approfondire l’intreccio tra cablaggio cerebrale e reazione ai traumi è un dictat dal quale non possiamo e non dobbiamo esimerci.

La Sluggish Cognitive Tempo (SCT) viene descritta come un insieme di sintomi quali rallentamento cognitivo, letargia, affaticamento, difficoltà di attenzione e scarsa iniziativa. Questi aspetti possono coincidere con stati di ridotta regolazione autonomica e minor motivazione, e sono studiati soprattutto in relazione ai disturbi dell’attenzione e della motivazione.

La Polyvagal Theory distingue tra iperattivazione vagale ventrale (legata a sicurezza e socialità) e ipoattivazione vagale dorsale (legata a immobilità, bassa energia e shutdown). Una posizione ipovagale può manifestarsi con letargia, mancanza di iniziativa, senso di disconnessione—caratteristiche che ricordano i sintomi della SCT.

Secondo autori come Daniel Siegel e Stephen Porges, gli stati di ipoattivazione (dorsal vagal) si associano a energia ridotta, apatia e fuga dal contesto relazionale. Tuttavia, la ricerca su SCT non utilizza direttamente la terminologia vagale, né fa esplicito riferimento alla Polyvagal Theory o alle posizioni cliniche di Siegel.

Attualmente la letteratura scientifica non documenta un collegamento diretto, formalizzato e validato tra SCT e posizione ipovagale nella concezione della Polyvagal Theory. Si può però notare una sovrapposizione concettuale tra letargia, ridotta responsività e comportamenti di ritiro: queste similitudini meritano ulteriori indagini cliniche e sperimentali, ma non sono tecnicamente considerate correlazioni scientifiche né operative.

Trattamento e modelli di valutazione

Le strategie terapeutiche nei casi di SCT sono attualmente oggetto di ricerca. Alcuni studi suggeriscono che stimolanti come la lisdexamfetamina (non disponibile in Italia, ma usata per es. in America per l’ADHD nell’adulto) possano portare beneficio nei sintomi associati, soprattutto nei pazienti ADHD-SCT, sebbene siano necessari ulteriori dati longitudinali. Nella pratica clinica, si utilizzano scale validate (come la Barkley SCT Scale) e interviste mirate per approfondire la situazione, valutando se la SCT rappresenti un sottotipo di ADHD o una condizione distinta.

Articoli e ricerche correlati

  • Characteristics of Sluggish Cognitive Tempo among adults, 2023
  • The Deficit of Early Selective Attention in Adults With SCT, 2021
  • Sluggish Cognitive Tempo: An Examination of Clinical, Neuropsychological, Emotional, and Functional Correlates in Adult ADHD, 2020
  • Stimulant Shows Promise in Treating Sluggish Cognitive Tempo, 2022
  • Shedding Light on Adult Attention Deficit Hyperactivity Disorder & Its Comorbidities, 2025
  • The prevalence of SCT in China, its comorbidity with ADHD and associations with social impairment, Nature
  • Executive Functions Contribute to the Differences Between Sluggish Cognitive Tempo and ADHD Inattention in Adults, 2023
  • Sluggish Cognitive Tempo in Adults Referred for an ADHD Evaluation, 2018
  • Differentiating SCT and inattentive symptoms in ADHD using bifactor modeling, 2015
  • Differences in Internalizing Symptoms and Cognitive Functioning in Adults With ADHD and Sluggish Cognitive Tempo, 2019
  • Normal executive attention but abnormal orienting in adults with SCT, 2020
  • Psychometric validation of Barkley’s Adult Sluggish Cognitive Tempo Scale, 2021
  • Report of a Work Group on Sluggish Cognitive Tempo (Becker SP, 2022)
  • Advancing the Study of Sluggish Cognitive Tempo via DSM (Becker SP, 2018)
  • Sluggish Cognitive Tempo and ADHD: La Même Chose?, 2022
  • Effective Strategies to Support Sluggish Cognitive Tempo, 2025
  • Understanding Sluggish Cognitive Tempo (SCT), 2025
  • Evaluating the construct validity of adult ADHD and SCT, 2014
  • Systematic Review: Assessment of Sluggish Cognitive Tempo, 2020
  • Siegel, D. – Approfondimenti sulla regolazione autonomica e Polyvagal Theory
  • Porges, S. – Polyvagal theory: concetti chiave in neuroscienze e psicoterapia
  • Frontiers in Behavioral Neuroscience, 2025: Polyvagal theory: a journey from physiological observation
  • PubMed Central 2022: Polyvagal Theory: A Science of Safety
  • PubMed Central 2021: Sluggish Cognitive Tempo and Neuropsychological Functioning
  • PsycNET e Guilford Press: studi su SCT e assessment clinici

Per approfondire:

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