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Rejection Sensitive Dysphoria (RSD): Sensibilità al Rifiuto nell’ADHD Adulti

L’articolo esplora in dettaglio la Rejection Sensitive Dysphoria (RSD), una condizione emotiva estremamente dolorosa e diffusa tra le persone con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) in età adulta. Viene subito chiarito che la RSD non è un disturbo diagnostico autonomo, ma piuttosto una caratteristica neurobiologica intrinseca dell’ADHD, manifestandosi come un’ipersensibilità estrema al rifiuto, alla critica o alla disapprovazione, sia reali che percepite.

Le persone con RSD sperimentano reazioni emotive intense e spesso sproporzionate, come rabbia esplosiva, profonda tristezza, vergogna lancinante o disperazione, anche di fronte a situazioni minori. Questo porta a significativi comportamenti di evitamento, come l’isolamento sociale e la paura di nuove opportunità, influenzando negativamente le relazioni interpersonali.

Il testo sottolinea che la RSD non è una debolezza caratteriale, ma una risposta neurobiologica legata alla difficoltà di regolazione emotiva tipica dell’ADHD e alla disregolazione dei neurotrasmettitori. Viene evidenziato come questa ipersensibilità, combinata con eventuali traumi pregressi dovuti a un costante senso di inadeguatezza, crei un quadro di vulnerabilità emotiva estremamente complesso.

L’articolo conclude sottolineando l’importanza di riconoscere la RSD per un supporto efficace e personalizzato, incoraggiando la ricerca di una diagnosi di ADHD e l’adozione di strategie terapeutiche come la psicoeducazione, la CBT, il coaching e, se necessario, il supporto farmacologico, per migliorare la qualità della vita delle persone neurodivergenti.